In caso di incidente stradale che conduce alla morte non immediata della vittima, i Giudici, nella liquidazione del danno “catastrofico”, non possono rifarsi a meri criteri tabellari, ma devono prendere in considerazione “l’enormità” del pregiudizio subito dalla vittima deceduta, giacché tale danno, sebbene temporaneo, è massimo nella sua entità ed intensità, tanto da esitare nella morte.
Articolo scritto per Giuffrè Editore e pubblicato su Ridare.it
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